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| Anche gli eroi a volte hanno bisogno di essere soccorsi, ed è proprio questo il momento di intervenire per salvare Heroes dal crescente calo degli ascolti e dalla scontentezza di quelli che ancora seguono la serie. Tra le prime decisioni prese dal papà della serie, Tim Kring, quella di licenziare due degli autori e produttori esecutivi di Heroes, Jesse Alexander e Jeph Loeb, a bordo sin dalla prima stagione.
Forse i due sono serviti da capo espriatorio per l’insoddisfazione della NBC, anche se i più maligni additano proprio Kring tra le cause dell’andamento di questa stagione, per il suo “eccessivo impegno” nella trama. Di sicuro c’è che il network ha chiesto dei tagli, visto che il budget di 4 milioni di dollari previsto per episodio è stato sforato. Comunque non si sa ancora se i due mandati a casa saranno sostituiti, ma è sicuro che il primo a essere interpellato sarebbe Bryan Fuller, che pure ha collaborato ai primi episodi di Heroes. L’unico piccolo impedimento per quest’ultimo sarebbe il suo attuale impegno che lo lega a Pushing Daisies.
Il capitolo “Villains” finirà a metà dicembre, magari ancora qualcosa si può fare per salvare almeno le sorti del quarto capitolo “Fugitives” in onda a inizio 2009. Quali sono i cinque punti che potrebbero salvare i nostri eroi? L’analisi è fatta dal magazine Enterteinment Weekly e la trovate dopo il continua
1 Troppi eroi. E quindi troppe storie da seguire in troppo poco tempo. Ad esempio all’inizio della terza serie il poliziotto telepatico Matt Parkman (Greg Grunberg) viene spedito in Africa a vagare insieme ad un misterioso Uomo Nero, tanto per complicare la situazione. Come lui anche altri eroi vengono coinvolti in vicende che sembrano fatte tanto per tenerli nella storia. Soluzione: eliminare definitivamente qualcuno
2 Risvolti della trama esageratamente assurdi. Far agire in modo folle o bizzarro i personaggi solo per amore della trama ha infastidito gli attori stessi, nonchè reso difficile da seguire per il pubblico. Un esempio per tutti: Hiro alle prese con un’avventura potenzialmente distruttiva del mondo solo perchè si sta annoiando. Soluzione: progettare eroi più intelligenti
3 Realtà portata agli estremi. Nella prima stagione i personaggi erano, al di là dei loro poteri, delle persone normali, Claire una cheerleader, Peter un infermiere, Niki una mamma single. Ora il realismo è del tutto andato, con i personaggi impiegati in misteriose agenzie o chiusi in qualche laboratorio o peggio ancora. Soluzione: anche Kring è ora d’accordo che la forza degli esordi era il focalizzarsi su persone comuni scelte per opere straordinarie. Dunque serve tornare alle radici di Heroes.
4 Narrazione scontata. La forza degli esordi di Heroes stava nella trama abbastastanza originale, mentre ora è diventato tutto troppo prevedibile. Troppo scontati sono i viaggi nel tempo, pozioni che danno ...Read the whole post... |
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